lunedì 29 agosto 2011

ROMA.. QUELLA VERA!

Sono  Romana, una piccola Romana, non di  quelli  che da sette generazioni vivono qui'..i miei  genitori per meta' Toscani e per meta' Emiliani, mi  hanno  fatto  amare questa citta',con i suoi  problemi, con le sue difficolta, con i  suoi  capricci.. e mi hanno  fatto  apprezzare quello  che un turista passato per la citta'  eterna non coglie.. Noi che siamo  cosi'  sorridenti, ci preoccupiamo  degli  altri anche se da altre parti  puo' essere scambiata per invadenza, noi che la mattina quando  chiediamo  il  caffe'  al  bar urliamo, noi  gente semplice eppure con un cuore grande, noi  che quando  ci  sentono  parlare , gli  altri sorridono, noi  che ostentiamo  la calata del  "coatto", noi  che abbiamo  avuto poeti come Gioacchino  Belli, Trilussa e ce ne siamo  scordati  con tanta facilita', noi  che quando  siamo  in  tanti  sembriamo  sempre di  piu', noi  gente di Borgata, dei  Parioli, Dei  Castelli  Romani , siamo  gente semplice, amanti  della nostra Roma grande, noi  che facciamo  del  nostro  meglio  per essere apprezzati per quello  che siamo , eppure gli  altri  si  ricordano  di  noi per la cronaca , per Alemanno,  e per il  nostro Governo, che non ruba solo  al  nord,  ma anche al  centro  e al  sud. Ce ne sarebbe da dire... non smetteremmo  mai  , eppure una cosa che sfugge e'  che Roma e' proprio  bella , bella al  tramonto, bella all'alba quando si  sveglia, bella quando  fa freddo  e ci  vendono  le caldaroste agli  angoli  della strada, bella quando si  va in centro  e dai  Fori Imperiali  si  erge il  Maestoso Colosseo, bella quando  passando  distrattamente per Piazza di  spagna , si  allunga, e ci  sorride Fontana di  Trevi, bella quando  la domenica si  scappa ai  laghi, Nemi, Castel Gandolfo, Bracciano, bella nella timida nebbia d'autunno che ogni  cosa fa brillare, bella quando  piove, meraviglioso  Ponte Milvio. I mercati , pieni  di  colori,  la gente  allegra Dio  l'aiuta, i Romani  quelli  che pur se hanno problemi  son  pronti  a darti  una mano, quelli  che in compagnia non si  tirano  mai  indietro se si  deve mangiare bene e bere altrettanto. Ho  vissuto  tanti  anni  fuori  dalla mia citta', e ogni  volta che percorrevo via Cavour il  mio  cuore si  riempiva di  emozione d'avanti  a tanta bellezza, e a tanta storia, io che per anni  non ho  capito  di  quanto  bella fosse, mi  ricredo  ogni giorno  che la vedo! Odio  il  traffico  di  Roma, odio  gli  automobilisti  Romani, anche se quando  li vedo  gesticolare, imprecare sorrido.. sono  veraci, veri ! Odio il loro  modo  di  atteggiarsi e ostentare il loro  essere Romani, eppure se c'e' una cosa di  cui  vado  fiera di  essere nata in questa meravigliosa e grande Roma.

CODA ALLA VACCINARA
Ricetta per 8 persone

Ingredienti
Una coda e guancia di bue, kg.2
Lardo gr.100
Strutto gr.30
Prezzemolo gr.30
Una carota, una cipolla
Uno spicchio di aglio
Un sedano bianco e tenero
Vino bianco: circa un bicchiere
Salsa di pomodoro – sale – pepe
Preparazione
Mondare, lavare e tritare finissimi prezzemolo, aglio, cipolla e carota. Tritare il lardo. Tagliare la coda e la guancia a pezzetti, lavarli e immergerli in acqua in ebollizione; quando l’acqua alzerà di nuovo il bollore togliere di nuovo la carne. Mettere in una casseruola di terracotta il lardo, lo strutto e tutto quanto è stato tritato. Lasciare soffriggere per un istante poi unire i pezzetti di coda e guancia, mescolare e rosolare sino a che la carne si sarà leggermente colorita; allora salare, pepare, continuare la rosolatura bagnando poco per volta con il vino bianco. Quando questo sarà evaporato unire una o due cucchiaiate di salsa di pomodoro sciolta in circa mezzo litro di acqua calda. Incoperchiare il recipiente e cuocere il tutto a fuoco moderatissimo per circa 4 ore. Pulire le coste del sedano, lavarle, tagliarle a pezzetti ed unirle alla carne dopo le 4 ore di cottura, lasciandola sul fuoco ancora per mezz’ora. Versare la carne sul piatto di portata, irrorarla con il suo sugo e servirla subito ben bollente.

IL  RE VINO.. CESANESE DEL PIGLIO ROMANICO 2007
ll Romanico è frutto della vinificazione in purezza del "Cesanese di Affile", principale vitigno autoctono a bacca rossa del Lazio ed espressione tipica del territorio. Dalla sua vinificazione si ottiene un vino rosso di gran classe, spessore e profondità, la cui potenza si coniuga a eleganza e finezza.Considerato, già in passato, come il Pinot noir del Lazio il Cesanese di Affile eccelle in sapidità: all'analisi gustativa spiccano sentori di frutta rossa, con netto ricordo di amarena e di ciliegia, mirabilmente fusi a note speziate e balsamiche derivanti da un attento e dosato affinamento in barriques.

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