Sono Romana, una piccola Romana, non di quelli che da sette generazioni vivono qui'..i miei genitori per meta' Toscani e per meta' Emiliani, mi hanno fatto amare questa citta',con i suoi problemi, con le sue difficolta, con i suoi capricci.. e mi hanno fatto apprezzare quello che un turista passato per la citta' eterna non coglie.. Noi che siamo cosi' sorridenti, ci preoccupiamo degli altri anche se da altre parti puo' essere scambiata per invadenza, noi che la mattina quando chiediamo il caffe' al bar urliamo, noi gente semplice eppure con un cuore grande, noi che quando ci sentono parlare , gli altri sorridono, noi che ostentiamo la calata del "coatto", noi che abbiamo avuto poeti come Gioacchino Belli, Trilussa e ce ne siamo scordati con tanta facilita', noi che quando siamo in tanti sembriamo sempre di piu', noi gente di Borgata, dei Parioli, Dei Castelli Romani , siamo gente semplice, amanti della nostra Roma grande, noi che facciamo del nostro meglio per essere apprezzati per quello che siamo , eppure gli altri si ricordano di noi per la cronaca , per Alemanno, e per il nostro Governo, che non ruba solo al nord, ma anche al centro e al sud. Ce ne sarebbe da dire... non smetteremmo mai , eppure una cosa che sfugge e' che Roma e' proprio bella , bella al tramonto, bella all'alba quando si sveglia, bella quando fa freddo e ci vendono le caldaroste agli angoli della strada, bella quando si va in centro e dai Fori Imperiali si erge il Maestoso Colosseo, bella quando passando distrattamente per Piazza di spagna , si allunga, e ci sorride Fontana di Trevi, bella quando la domenica si scappa ai laghi, Nemi, Castel Gandolfo, Bracciano, bella nella timida nebbia d'autunno che ogni cosa fa brillare, bella quando piove, meraviglioso Ponte Milvio. I mercati , pieni di colori, la gente allegra Dio l'aiuta, i Romani quelli che pur se hanno problemi son pronti a darti una mano, quelli che in compagnia non si tirano mai indietro se si deve mangiare bene e bere altrettanto. Ho vissuto tanti anni fuori dalla mia citta', e ogni volta che percorrevo via Cavour il mio cuore si riempiva di emozione d'avanti a tanta bellezza, e a tanta storia, io che per anni non ho capito di quanto bella fosse, mi ricredo ogni giorno che la vedo! Odio il traffico di Roma, odio gli automobilisti Romani, anche se quando li vedo gesticolare, imprecare sorrido.. sono veraci, veri ! Odio il loro modo di atteggiarsi e ostentare il loro essere Romani, eppure se c'e' una cosa di cui vado fiera di essere nata in questa meravigliosa e grande Roma.
CODA ALLA VACCINARA
Ricetta per 8 persone Ingredienti
- Una coda e guancia di bue, kg.2
- Lardo gr.100
- Strutto gr.30
- Prezzemolo gr.30
- Una carota, una cipolla
- Uno spicchio di aglio
- Un sedano bianco e tenero
- Vino bianco: circa un bicchiere
- Salsa di pomodoro – sale – pepe
Preparazione
Mondare, lavare e tritare finissimi prezzemolo, aglio, cipolla e carota. Tritare il lardo. Tagliare la coda e la guancia a pezzetti, lavarli e immergerli in acqua in ebollizione; quando l’acqua alzerà di nuovo il bollore togliere di nuovo la carne. Mettere in una casseruola di terracotta il lardo, lo strutto e tutto quanto è stato tritato. Lasciare soffriggere per un istante poi unire i pezzetti di coda e guancia, mescolare e rosolare sino a che la carne si sarà leggermente colorita; allora salare, pepare, continuare la rosolatura bagnando poco per volta con il vino bianco. Quando questo sarà evaporato unire una o due cucchiaiate di salsa di pomodoro sciolta in circa mezzo litro di acqua calda. Incoperchiare il recipiente e cuocere il tutto a fuoco moderatissimo per circa 4 ore. Pulire le coste del sedano, lavarle, tagliarle a pezzetti ed unirle alla carne dopo le 4 ore di cottura, lasciandola sul fuoco ancora per mezz’ora. Versare la carne sul piatto di portata, irrorarla con il suo sugo e servirla subito ben bollente.
IL RE VINO.. CESANESE DEL PIGLIO ROMANICO 2007
ll Romanico è frutto della vinificazione in purezza del "Cesanese di Affile", principale vitigno autoctono a bacca rossa del Lazio ed espressione tipica del territorio. Dalla sua vinificazione si ottiene un vino rosso di gran classe, spessore e profondità, la cui potenza si coniuga a eleganza e finezza.Considerato, già in passato, come il Pinot noir del Lazio il Cesanese di Affile eccelle in sapidità: all'analisi gustativa spiccano sentori di frutta rossa, con netto ricordo di amarena e di ciliegia, mirabilmente fusi a note speziate e balsamiche derivanti da un attento e dosato affinamento in barriques.
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